Giochi col vento a respirare il mare lungo la strada dei trabocchi. Quest’ultimi, un tempo, erano antiche macchine da pesca che scandivano il ritmo delle giornate e della tavola dei pescatori.
Persino D’Annunzio, nelle sue opere, li descrive come delle braccia protese verso il mare a creare quella leggera sospensione tra cielo e terra.
La via dei trabocchi invita il ciclista a percorrerla un’infinità di volte perché sa che non sarà mai la stessa, nei dettagli e nelle forme della natura.
I pedali sanno e senza esitare giungono in collina davanti all’Abbazia di San Giovanni in Venere, un’imponente Abbazia benedettina eretta sulle rovine di un tempio pagano dedicato a Venere.
Da qui, la terrazza panoramica, che si affaccia proprio sui trabocchi, regala agli appassionati del bike una sosta imperdibile.
Tra luoghi intrisi di mistero e castelli medievali, non può mancare l’appuntamento con le prelibatezze locali, come il bocconotto di Castel Frentano.